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"Tutti i gruppi etnici della Regione autonoma tibetana sono estremamente orgogliosi - ha sottolineato Wu Yingjie, vice presidente esecutivo del locale governo filo-cinese - l'etnia tibetana, in particolare, per questo importante evento ha profuso grandi preghiere". Nel suo viaggio alla volta di Pechino, quando vi arriverà l'8 agosto, la fiaccola attraverserà ora tutte le province della Cina.
Intanto tre giorni fa sono tornati a Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio, i due inviati del Dalai Lama, Lodi Gyari e Kelsang Gyaltsen, che si erano recati in Cina per incontrare le autorità di Pechino e parlare della situazione del Tibet. Secondo quanto riferito da Gyari e Gyaltsen ai giornalisti, il dialogo è stato sereno. I due uomini hanno raccontato di aver chiesto a Pechino il rilascio dei prigionieri arrestati durante i moti di Lhasa e di aver rigettato le accuse che vogliono il Dalai Lama promotore delle manifestazioni anti cinesi. Gyari e Gyaltsen hanno ribadito che il leader tibetano sostiene le Olimpiadi di Pechino. Secondo i due inviati del Dalai Lama, che hanno anche chiesto la fine della rieducazione culturale in Tibet, entrambe le parti hanno manifestato la volontà di risolvere la situazione.